Mia madre voleva chiamarmi Julie, nome che mia nonna rifiutò categoricamente. Lo trovava troppo leggero e superficiale, così fui chiamata Agnès.
Sarei stata diversa se fossi cresciuta chiamandomi Julie?
Mia nonna con tutta la sua saggezza deve aver intuito che Agnès avrebbe salvaguardato e tenuto a bada l'incontrollabile Julie.
Conoscendo la storia del mio nome pero' non sono mai riuscita a lasciarla andare completamente e Julie in qualche modo mi ha sempre fatto compagnia. A 15 anni, dopo il mio primo rapporto sessuale, sono rimasta incinta e ho abortito. Non ne ho sofferto molto, anzi, dopo l'intervento mi sono sentita sollevata, ma durante le poche settimane, i due mesi circa di questa gravidanza mai portata a termine, pensavo a quella creatura al femminile chiamandola Julie.
Ancora adesso a volte mi rammarico di non aver avuto una figlia e che Julie non si sia mai materializzata, rimasta lì, nel limbo, piccolo fantasma.
So bene però che è giusto così.... Chissà come l'avrei cresciuta, chiamandola con il nome che doveva essere il mio, una mia rinascita, una proiezione di un'altra me stessa, migliore...
Per fortuna oggi ho un figlio maschio!
Le fantôme de Julie
Ma mère voulait m'appeler Julie, nom rejeté par ma grand mère qui le trouvait trop léger et superficiel et à sa place fut choisit Agnès.
Comment aurais-je grandit en m'appelant Julie?
Instinctivement ma grand mère avait compris que Agnès aurait pu contenir et maîtriser l'incontrôlable Julie.
Néanmoins, connaissant l'histoire de mon nom je n'ai jamais réussi à me débarrasser complètement de Julie.
À 15 ans, après mon premier rapport sexuel je suis tombée enceinte et j'ai avorté. Je n'en ai pas beaucoup souffert, au contraire je me suis sentie libérée après l'intervention, mais durant le mois de cette grossesse interrompue je pensais parfois à cette créature au féminin en l'appelant Julie.
Aujourd'hui encore il m'arrive d'imaginer avec un peu d'amertume cette fille que je n'aurais jamais, à Julie, restée là dans les limbes, petit fantôme.
Je sais bien évidemment, que c'est mieux ainsi... Comment élever une fille à laquelle j'aurais donné un nom qui m'était destiné, ma renaissance, une projection d'une autre moi- même, supérieure...
Heureusement par la suite j'ai eu un fils, la nature fait bien les choses!
Saggia e giusta decisione di una ragazzina di 15 anni.
RispondiEliminaBellissima unione di foto Agnès, sembra un dipinto
Grazie del commento Je! :)
RispondiEliminaPure a me oggi quella decisione sembra saggia ma penso si sia trattato all'epoca di "fortuna", una scelta tra testa e croce presa nel panico e nella confusione! Per quanto riguarda la foto non è un montaggio, anche se lo sembra. Senza dilungarmi troppo con dei dettagli tecnici noiosi, l'ho scattata con un tempo di pausa molto lungo che mi ha permesso di spostarmi all'interno della foto e ha dato quell'effetto mosso.
Ti saluto per adesso e spero di poterti vedere presto a teatro!
Una grande artista, una grande amica, una grande anima.
RispondiEliminaOra ho visto... e mi sono emozionato sai!
RispondiEliminaHai scritto un racconto in poche parole... quelle giuste, perché la foto dice tutto il resto.
A presto.
Grazie Samu, Grazie Max! :)
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